La Paz
Arrivo a La Paz, aeroporto El Alto, alle quattro del mattino. Altitudine: 4060 metri, temperatura: 2 gradi Celsius. Sono in Bolivia!
Taxi e via per l'albergo, che per fortuna è nel centro della città, ad una quota un po' più bassa: 3700 metri, praticamente in collina.
La mattina dopo, verso le 11, mi sveglio e decido di uscire da questa specie di albergo allucinante, hostal Arcabucero. Ci si incontrano armature, elmi, dipinti di banditi spagnoli ben armati (scoprirò poi essere nientemeno che arcangeli, infatti hanno la sottoveste di pizzo che spunta dalla corazza e soprattutto hanno le ali!), stendardi e lance. Memore della temperatura notturna, mi copro bene. Golf e calze di lana, per godermi la dolce temperatura di...almeno 22 gradi!
Questo il mio primo approccio con La Paz. Una
città caotica, piena di aspetti contrastanti e tutti che si
impongono notevolmente. Per esempio, dal punto più alto della
città (appunto, il sobborgo di El Alto abitato principalmente
dagli aymarà) a quello più basso, c'è un dislivello di mille
metri. La popolazione più ricca vive a sud, quella più povera a
nord. Molti campesinos, i cosiddetti contadini che vivono in
città, continuano ad indossare gli abiti tradizionali. In
realtà, pare che nonostante l'aspetto dimesso siano diventati i
padroni della città: una signora di qui trapiantata da alcuni
anni a New York ed ora in visita ai parenti, con la quale ho
chiacchierato per più di un'ora sedute sui gradini della chiesa
di San Francisco, mi ha indicato vari palazzoni dicendo, con tono
sprezzante, che erano tutti dei campesinos. Già, però anche le
povere bancarelle che avevamo intorno, che vendevano dalle
limette per le unghie ai commestibili più improbabili, alle
agende ancora del 2008, erano tenute dai campesinos...
A La Paz vivono circa un milione e settecento mila persone, il che significa il 20 % degli abitanti della Bolivia. In questa bolgia adagiata in un canion, lungo le pareti e nel mezzo: è una città che si guarda in faccia, da un versante all'altro, cosicché per spostarsi non si deve solo affrontare il dislivello di mille metri da nord a sud, ma spesso bisogna anche salire e scendere per i due versanti. E vi assicuro che l'impressione è che le vie siano sempre in salita, mannaggia!
L'aspettativa di vita media per le donne è di
63 anni, per gli uomini di 60. Gli ultra sessantacinquenni sono
il 4%, mentre i minori di 14 anni sono il 45%. E quando si va in
pensione? a 65 anni! Il presidente indigeno Evo Morales ne ha di
cose da aggiustare....Intanto è fortemente contrastato da una
parte della popolazione ( i più benestanti e intraprendenti) che
vorrebbero l'indipendenza per la regione di Vera Cruz. Ci sono
molti disordini in quella parte di territorio, si legge di un
gran numero di morti ammazzati (naturalmente chi li ha ammazzati
dipende dal quotidiano o dal canale televisivo); anche a La Paz ho riassaporato
il pieno di ricordi odore dei candelotti lacrimogeni....Ma tutti
continuano la loro vita, imperturbabili: una corsetta per
spostarsi e lasciare che l'aria torni respirabile, poi di nuovo
in piazza a vendere di tutto. Insomma, respirabile per modo di
dire: il traffico furibondo e i combustibili non proprio
ecologici mettono a dura prova i polmoni, anche a quattromila
metri.
Ho passato ore seduta sui gradini di Plaza
Murillo, o davanti a San Francisco, o perdendomi nelle stradine
del mercato delle streghe e dei vari mercatini per turisti, a
guardare la gente. Ho rimpianto di non saper disegnare. Ma è
stato divertente parlare con la gente che mi si sedeva accanto,
stranamente molti più del posto che non stranieri. Un
atteggiamento molto poco cittadino, appunto, più da campesino!
Naturalmente, tutti hanno famiglia, dai 4 figli in su ( ho dovuto
inventarmene quattro anch'io, per non deluderli...poi però non
era facile spiegare come mai avessi lasciato il marito -
cardiologo - ed i figli -seppur grandi- in Italia, per venirmene
qua da sola), nipoti non parliamone. Amano la vita in città, non
tornerebbero mai sui monti, si aspettano molto da Evo Morales, di cui
sono orgogliosissimi. I lustrascarpe indossano un passamontagna
che gli copre la faccia: dicono che è perchè hanno vergogna di
fare questo mestiere e non vogliono essere riconosciuti,
sarà....Intanto in prigione c'è andato uno dei prefetti
rivoltosi, accusato di aver ordinato di sparare su alcuni
studenti, di cui tre sono rimasti uccisi, lo tengono qui a La
Paz, anche se il governo vorrebbe portarlo a Sucre per il
processo. Ed io non posso andare a visitare le prigioni, una
visita interessantissima, mi dicono. Da visitatore, naturalmente.
Cribbio.